MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FORMIA

Via Vitruvio, 04023 Formia LT, Italia
5453
accessibilità : luogo pubblico

Il Museo realizzato nel 1997 costituisce l’ampliamento di un precedente Antiquarium istituito nel 1968 dopo la distruzione, avvenuta durante la guerra, di una sede civica risalente agli anni ’30 del secolo scorso. Riorganizzato e notevolmente arricchito, occupa un’ala del settecentesco palazzo municipale, nota come ‘Stalloni dei Borboni’. La raccolta è composta in prevalenza da sculture di elevato livello artistico, databili per lo più tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., periodo della maggiore fioritura della città. Si tratta di statue virili e muliebri di carattere onorario, erette da membri illustri della società formiana (patroni, magistrati) ma anche da personaggi della famiglia imperiale (tra le quali è riconoscibile un’immagine di Caio Cesare, nipote di Augusto) rinvenute soprattutto nell’area dell’antico foro cittadino.

Negli anni ’20 del secolo scorso vennero rinvenute nella stessa area alcune sculture poi ospitate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Recentemente alcune di esse sono tornate al Museo di Formia: si tratta di tre statue virili, una statua sacrificante, due figure panneggiate femminili, una testa velata di giovinetto e un ritratto di donna anziana. Sono inoltre presenti elementi architettonici e reperti riferibili alla sfera funeraria e raffigurazioni di divinità e soggetti mitologici destinati a decorare le lussuose ville marittime che sorsero numerose sul litorale.

 

INFORMAZIONI

 

FONTE: www.polomusealelazio.beniculturali.it

 

Curiosità:

IL FURTO DELLA TESTA DELLA STATUA DI CICERONE A FORMIA

La storia di questo furto avvenuto nel 1988 nel nostro Museo Archeologico , è davvero singolare.

Ho già scritto in passato un post in cui rilevavo che era stata assemblata la testa di Cicerone, in età avanzata, su un busto di un giovane in nudità eroica, cosa molto diffusa, del resto, nel periodo romano.

Ho pensato anche che la testa e il busto, fossero stati assemblati per errore forse per aver trovato contemporaneamente più parti staccate di statue diverse.

È noto che in quella occasione, in Piazza Mattej nei primi decenni del dopoguerra , furono rinvenute molte statue frantumate e poi ricomposte.

Dalla sequenza delle foto visionate nel Fondo Bove all’archivio comunale di Formia è stato possibile ricostruire i fatti che risultano avvenuti, invece, in modo diverso.

La prima foto, ad esempio, ci fa capire che la statua in questione non fu rinvenuta priva di testa.

La seconda foto ci permette di vedere la statua ricomposta subito dopo il rinvenimento ma non ancora ripulita.

La terza foto ci mostra il corpo in nudità eroica ( inv. 15423) pulito, ma privo di testa perché trafugata nel 1988 e mai più ritrovata.

La quarta foto è un particolare della testa che, solo dopo la notizia apparsa sui giornali, fu attribuita dagli archeologi e professori universitari Filippo Coarelli e Paul Zanker alla figura di Marco Tullio Cicerone.

Cosa che era invece sfuggita ai funzionari della struttura museale locale.

Così andarono i fatti e così, purtroppo, abbiamo perso l’opportunità di avere nel Museo locale un reperto unico e di notevole valore storico.

Avremmo potuto esporre al mondo intero, il volto in età avanzata del Grande Oratore che la storia ha legato, indissolubilmente, alla città di Formia.

Raffaele Capolino

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